Filler all'Acido Ialuronico
La medicina estetica ed antiaging ha avuto negli ultimi anni un forte impulso, proponendo una miriade di strategie “curative” e preventive dalla differente invasività.
In questo ampio scenario, hanno assunto particolare rilievo i cosiddetti “fillers o riempitivi”, ossia prodotti generalmente iniettabili sottocute in grado di ridurre i tipici segni dell'invecchiamento, come rughe e solchi.
La correzione delle pieghe nasolabiali, delle linee verticali perilabiali, delle rughe di espressione, piuttosto che il riempimento delle labbra, degli zigomi o delle guance, rappresentano oggi i principali campi di applicazione dei fillers.
Tra i diversi riempitivi diffusi in commercio, i fillers a base di acido ialuronico, per una serie di motivi che valuteremo a breve, si sono imposti sul mercato della medicina estetica.
L'acido ialuronico è infatti una sostanza dalla struttura molecolare assai complessa, presente naturalmente nella matrice extracellulare di differenti tessuti compreso il derma.
La sua capacità di attirare molecole di acqua (igroscopicità), reidratando il tessuto attraverso la formazione di un gel, ne ha quindi consentito l'agevole impiego per il riempimento dei solchi cutanei e dei vari segni del tempo.
Il primo filler dermico a base di acido ialuronico fu sviluppato nel 1989, quando - valutato il rischio di rigetto nei confronti di molecole appartenenti ad altre specie, come ad esempio le frazioni di collagene bovino, fino a quel tempo utilizzate in ambito medico estetico - si dimostrò la bassa immunogenicità e la buona biocompatibilità dell'acido ialuronico.
Si è quindi passati nel tempo dall'acido ialuronico aviario ottenuto da creste di gallo a quello “laboratoristico” ottenuto dalla fermentazione batterica, a bassissima immunogenicità.
Ulteriori studi effettuati nel tempo hanno consentito anche di caratterizzare le concentrazioni, la dimensione delle particelle, il numero di legami crociati tra le molecole e tutte le altre caratteristiche utili a ridurre al minimo lo sviluppo di possibili reazioni immunologiche, ottenendo così un prodotto sicuro ed efficace.
Il tutto ha portato allo sviluppo di svariati prodotti, utilizzati in ambito medico, differenti per caratteristiche molecolari e durata dell'effetto riempitivo.
Le principali indicazioni all'uso dei fillers a base di acido ialuronico sono evidentemente legate alla correzione degli inestetismi e dei segni del tempo.
Più precisamente :
rappresentano le principali indicazioni all'uso di questo trattamento.
L'iniezione intradermica di acido ialuronico è una tecnica fortunatamente poco invasiva, ma che deve necessariamente essere effettuata da un medico esperto in filler.
Lo stesso si avvale di una siringa con ago ultrafine, che consente di iniettare direttamente nel derma la corretta quantità di acido ialuronico.
Dopo aver disinfettato accuratamente la zona, e dopo aver effettuato alcune iniezioni, il medico massaggerà l'area trattata spostandosi successivamente in un'altra zona.
A seconda della sensibilità del paziente, il suddetto trattamento potrà essere preceduto dall'applicazione di una crema anestetica o di una modesta anestesia locale, per ridurre la sensazione di puntura associata all'iniezione.
La cute appena trattata potrà apparire arrossata e leggermente gonfia; segni che tuttavia scompariranno nelle successive ore.
L'intera seduta, ambulatoriale, potrà avere una durata compresa tra i 15 e i 60 minuti, a seconda delle aree da trattare.
L'effetto riempitivo ottenuto mediante l'uso di fillers all'acido ialuronico non è perenne; al contrario, presenta generalmente una durata compresa tra i 3 ed i 24 mesi, al termine dei quali ci si potrebbe sottoporre ad un nuovo trattamento.
L'ampia variabilità di tali risultati dipende da numerosi fattori, come il tipo di prodotto utilizzato, l'abilità procedurale del medico, il tipo di pelle, la regione trattata e lo stile di vita.
E' noto, infatti, come un'alimentazione disequilibrata, il fumo di sigaretta e le sostanze tossiche associate, nonché l'esposizione inadeguata alle radiazioni ultraviolette, possano ulteriormente compromettere la durata del trattamento.
L'intera procedura risulta generalmente sicura, grazie anche alla qualità dei prodotti odierni, seppur non completamente scevra da effetti collaterali.
Più precisamente, ematomi, edemi, lividi, piccole lesioni a taglio, prurito, noduli e rossore potrebbero comparire in seguito all'iniezione, per ripresentarsi talvolta sporadicamente anche più avanti nel tempo.
Fortunatamente, molto rare sono le reazioni allergiche all'acido ialuronico.
Al bando degli esperti c'è inoltre un altro potenziale effetto collaterale a lungo termine, legato per lo più alla capacità dell'acido ialuronico iniettato di alterare la normale attività biosintetica cellulare, compromettendo così a lungo andare la sintesi di fibre e glicosamminoglicani, promuovendo - di fatto - il processo di invecchiamento. Tale effetto collaterale sarebbe superabile ricorrendo all'iniezione di frammenti di acido ialuronico a basso peso molecolare associato a molecole ad azione stimolante sui fibroblasti.
L'iniezione intradermica di fillers a base di acido ialuronico è generalmente controindicata durante la gravidanza e l'allattamento, in presenza di patologie sistemiche su base autoimmune o di patologie dermatologiche degne di nota clinica.
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