2022
Chiamerò questa paziente Cristina, usando un nome di fantasia. Giovane donna, sui 25 anni.
La ricevo nel mio studio la prima volta sei mesi fa. Mi racconta di aver iniziato con un trattamento per l’aumento del volume delle labbra a 21 anni e che ha poi deciso di cambiare professionista al quale affidarsi.
Così è arrivata da me.
La guardo. E' molto carina, ha un volto armonico. Le labbra sono sottili ma sul suo viso, con naso piccolo e grazioso, stanno veramente bene; le dico proprio questo.
Lei è decisa, risoluta. Vuole fare un percorso con me per ottenere un aumento volumetrico delle labbra.
Procedo. Tutto va al meglio.
Fissiamo una visita di controllo ad un mese e poi un’altra dopo quattro mesi.
Al secondo follow-up mi dice che vorrebbe rifare il trattamento. Cerco di dissuaderla. A mio giudizio le labbra sono visibili gradevoli e, anche se non voluminose, sono adatte al suo viso. Il valore aggiunto è che non sono riconoscibili come trattate.
Lei comunque decide di prendere appuntamento per il trattamento dopo quindici giorni.
Arriva il giorno fatidico, la accolgo.
Lei, un po’ impacciata, con imbarazzo mi dice: “Mi scusi tanto dottoressa ma io avrei deciso di non farmi più le labbra. Mi piacciono così come sono. Non mi va più di rincorrere una idea che forse non è giusta”.
Volete sapere come ho risposto? “Evviva! Sono con te e condivido la tua decisione”.
Mi fa piacere raccontare questo aneddoto perché il mio messaggio forse è arrivato e ne sono felice: riuscire - anche contro i propri interessi - a far comprendere quanto la bellezza sia una cosa unica, irripetibile e non omologabile è una sensazione unica!
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